Alla base della meditazione, vi è sempre la componente respiratoria. Nell’atto della nascita, la prima cosa che avviene è inspirare. Nell’atto del morire espiriamo. Viviamo in fasi duali, fasi che si possono vedere anche nella nostra vita di tutti i giorni. Troviamo spesso la voglia di stare con le persone, gli amici, dedicarci ad una causa, al lavoro ecc… sacrificando anche il nostro tempo libero. Uno zelo ci porta a contrarre degli impegni. Questa fase potremmo metaforicamente rapportarla allo stato dell’inspirazione. Ma ad un certo punto sentiamo l’esigenza di liberarci, riappropriarci di noi, dei nostri spazi. Fase dell’espirazione. Difficilmente però accettiamo la seconda fase, il piccolo censore all’interno della nostra testa, condanna questa fase. Ma è naturale e fisiologica.
Comprese queste fasi vitali, addentriamoci in uno studio della respirazione più approfondito. Colui che pratica la meditazione, dividerà l’atto respiratorio non in 2 fasi, bensì in 4.
- Inspirazione
- Trattenere l’aria per alcuni secondi
- Espirazione
- Tenere i polmoni vuoti alcuni secondi
Si noterà immediatamente che assumendo questo metodo respiratorio, il battito cardiaco scenderà in modo rapido, portandosi al di sotto delle 72 pulsazioni medie. L’utilizzo della respirazione in questo modo, si rapporta alla legge del Terzo Raggio, modificando in modo profondo la chimica sanguina e la struttura cardiaca. L’aria va fatta entrare dalle narici, e fatta uscire dalle stesse. Questo perché la mandibola deve essere rilassata e l’arcata superiore e quella inferiore non si devono toccare.Assunte queste nozioni di base entriamo nel vivo della respirazione a soffietto. Inspirate con forza dalle narici, come se steste annusando qualcosa di squisito. Trattenete l’aria dentro di voi. Lasciate che l’aria esca gentilmente da voi rilassando la cassa toracica, fate fare il lavoro alle fibre muscolari che tornano alla normalità, rilassatevi. Rimanete a polmoni vuoti alcuni secondi. Ripetete almeno tre volte.Si potrà notare immediatamente una pressione diversa a livello degli occhi, e aprendoli si vedranno tante macchie iridescenti contornare le immagini.
Questa rappresenta la base essenziale per tutti i lavori di meditazione. Con essa possiamo potenziare immagini a livello mentale, rafforzare i corpi astrali che generiamo, riportare l’attenzione al punto voluto.
di Irvin Sabadin