“I 4 elementi che giocano” Foto by Stefano Are
Articolo di Alessandra Gallon
Voglio darVi uno spunto per rimanere centrati e usare queste settimane di pausa forzata per poter fare lo nostra parte nella nostra evoluzione, ricordandoci che evolviamo il nostro microcosmo per rinnovare il macrocosmo, come diciamo nella pagina di apertura del nostro sito.
Volevo descriverVi le regole generali di cui parla Steiner nel suo libro “Indicazioni per una Scuola Esoterica”. Steiner le descrive come condizioni base perchè tutti i nostri esercizi di meditazione, di concentrazione e di altro tipo possano essere validi.Io credo siano regole di vita che ogni persona dovrebbe seguire, indipendentemente dalle mansioni o posizioni che svolge, ma semplicemente per vivere e convivere in armonia con il cosmo.Sono regole di cui abbiamo parlato tanto anche nei nostri incontri, ma rileggerle, soprattutto in questo particolare momento, credo non ci farà per niente male.
La prima condizione è l’acquisizione di un pensare perfettamente chiaro. Dobbiamo diventare padroni del proprio mondo di pensieri, e non lo siamo se le condizioni esterne determinano un nostro pensiero e il modo in cui si sviluppa. Troviamo allora almeno 5 minuti ogni giorno per svuotarci completamente dai pensieri consueti e poniamo un solo pensiero al centro della nostra anima. Scegliamo un pensiero poco interessante e poco significativo, un fiore, uno spillo…e anche lo stesso pensiero per più giorni. Alla fine dei minuti prefissati portiamo il sentimento di solidità e sicurezza che avremo a poco a poco imparato all’attenzione della Nostra Anima. Per finire pensiamo al nostro capo e alla linea mediana della schiena come per riversare quel sentimento in questa zona.
Nella seconda regola cerchiamo di immaginare un’azione qualsiasi che non è di nostra abitudine fare nella vita, e trasformiamola in dovere quotidiano. Un esempio può essere preparare il caffè la mattina se non è già un nostro compito. Dopo qualche tempo aggiungeremo altre azioni, senza dimenticare di svolgere le altre e senza dimenticare di svolgere la prima regola. Dopo un po’ di tempo noteremo che saremo coscienti nell’anima di un sentimento di interiore impulso all’attività. Questo sentimento lo riverseremo nel nostro corpo, facendolo fluire dalla testa fino al cuore.
La terza condizione ci servirà a equilibrarci rispetto alle oscillazioni tra piacere e sofferenza, tra gioia e dolore. Impariamo a non farci trascinare da una gioia, abbattere dal dolore, farci trasportare dalla collera, farci riempire dalla paura o dall’angoscia, ma a far sì che nessuna situazione ci sconvolga. Questo non vuol dire renderci apatici o aridi, ma vedremo che al posto dei vecchi sentimenti sorgeranno qualità dell’anima maggiormente purificate, avvertiremo una quiete interiore. Anche questo sentimento lo riverseremo nel corpo, irradiandolo dal cuore alle mani, poi ai piedi e infine alla testa.
La quarta regola ci indirizza verso l’essere positivi, cercando ciò che vi è di buono, di eccellente, di bello, in tutte le esperienze, le entità, le cose. Questo esercizio è connesso a quello che chiamiamo astenersi dalla critica, differenziando il giudizio che nasce unicamente dalla propria persona dal modo di vedere che si rivolge con amore a qualcosa di cui non si conosce il motivo. Con questo esercizio osserveremo a poco a poco che in noi si insinua una sensazione come se tutta la pelle divenisse permeabile, come se la nostra anima si aprisse ai processi dell’ambiente che prima sfuggivano alla nostra attenzione. Sentiremo una specie di beatitudine nell’anima. Questo sentimento lo riverseremo verso il cuore per poi farlo fluire negli occhi, davanti e nello spazio attorno alla persona. Noteremo che cominceremo a crescere al di là di noi stessi, imparando che il nostro ambiente è qualcosa che ci appartiene.
Il quinto esercizio sarà porsi senza pregiudizi di fronte a ogni nuova esperienza. Mettersi davanti alle cose come se non si avesse alcuna conoscenza per dire se riteniamo quella cosa giusta o sbagliata. Si insinuerà nell’anima una sensazione come se qualcosa diventasse vivente nello spazio di cui abbiamo parlato sopra. Questo vibrare lo faremo fluire attraverso gli occhi, le orecchie e la pelle.
La sesta regola è intraprendere sistematicamente tutti e 5 gli esercizi. Questo ci aiuterà a formare un armonioso equilibrio dell’anima. Noteremo che la scontentezza e l’insofferenza verso il manifestarsi e l’essere al mondo spariscano del tutto, lasciando il posto a una disposizione conciliante.
Ci hanno insegnato a essere buoni per essere considerati buoni, ma da chi?Non dobbiamo fare il bene per essere considerati buoni, ma perchè il bene fa progredire l’evoluzione.
Buon lavoro a tutti.
Alessandra
(da Indicazioni per una Scuola Esoterica – R. Steiner)